Cenni storici

Gli abitanti di Busignano chiedono volontariamente di far parte della comunità di San Marino

Il castello di CHIESANUOVA (m. 448), distante circa 6 chilometri da Fiorentino, è l’estremo lembo della Repubblica verso il Montefeltro. Le propaggini del paesino, tipicamente agreste, si estendono infatti fino al confine di stato che immette a destra a Pieve Corena, Montemaggio, Castello di Montemaggio, Agenzia di San Leo, Torello di Pietracuta, e a sinistra a Monte, Montecerignone, Macerata Feltria, Villagrande, Carpegna.
Chiesanuova trae origine dal medievale castello di Busignano, che era sito a La Fratta (m. 310), tra il fosso di Chiesanuova e il torrente San Marino. Fino dalla metà del sec. XIII i sammarinesi avevano possedimenti nella curia di Busignano. Il 10 febbraio 1320 gli abitanti del castello volontariamente richiesero di essere aggregati, con tutti i diritti e i doveri, a San Marino. Fu anenssa anche una parte della Valle di Sant’Anastasio (ora Comune di Sassofeltrio), le cui famose acque salutari conservano il nome di «Acque di San Marino». Sulle rovine di Busignano, di cui è rintracciabile qualche tratto di fondazione, si narra che fosse creato un convento. Aveva una campana tutta d’oro. Fu sepolta sotto i relitti o sottoterra dagli stessi monaci prima di sfuggire all’aggressione dei nemici.
Busignano deve il suo nome ad un «Bucinius», proprietario di un predio romano.
Chiesanuova assunse il nome intorno al Cinquecento. E l’assunse in conseguenza della ricostruzione della chiesa antica di San Giovanni Battista in Curte, toponimo di cui perdura memoria presso Caladino. La parrocchiale, in pietra concia, dei nostri giorni è dell’ing. Gino Zani (1961). Pregiati il ciborio e il paliotto di Pellegrino Banella di Firenze.